Portami a conquistare gli uragani
di pietra ed acqua, laghi d’erba, fiumi
frantumati dal sole. Cantano sirene
di desiderio verticale – sui bordi
dei precipizi, sbattono le ciglia
erbe fluttuanti, amare.
Forme incurvate come l’aria
non più lontane di uno sguardo
mi dissetano, in pausa. Fili
verdi sorprendono la luce.
Portami ad ammirare i corvi in volo
largamente rotanti, con tuffi
liberi nel profondo. L’avamposto
trema – quasi – si sporge sopra mondi
sprofondati…s’aggrappa la miosotide alpestre
ad una crepa, ed assorbe il fruscio vertiginoso
come di un mare verticale.
questa ed altre poesie sulla montagna si possono visualizzare all’indirizzo:
http://www.poesieinvolo.com/montagna.htm
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